– Come ci vedono all'estero –

(Carnevale 2010 in Germania: a quanto pare lì
le TV e i giornali non sono controllati
dal nostro "caro leader")

berlusconi mafia censura

 – AGGIORNAMENTO
DI EMERGENZA DEMOCRATICA! –

Stati d'animo…

…Stati di pensiero…
"l'amore"…
…stati d'illuminazione…

perchè alla fine non conta vincere o perdere… ma farlo con stile 😀

…non badate a questi frammenti di delirio… non sono ancora "tornato" ;D

e proviamo a ricominciare…purtroppo sotto pessime spinte…

Scusate, ma dopo essermi sorbito per settimane, un anno fa, invettive varie di persone scandalizzate perchè, ai tempi del terremoto in Abruzzo, davo cordialmente e visceralmente della MERDA a Bertolaso e ai suoi sottotenenti…

un piccolo aggiornamento ci voleva…

Cito Travaglio, dal Fatto quotidiano:

"Più intercettazioni escono, più si capisce perché le vogliono abolire. Non c’è niente di meglio che ascoltare la nostra classe dirigente, anzi digerente, e i nostri imprenditori, anzi prenditori, per capire da chi siamo governati. Eppure, grazie alle inchieste di Espresso, Repubblica, Annozero, Report e Il Fatto, chi fossero Bertolaso e la sua band si poteva intuirlo.

Solo un’informazione serva e salivare poteva scambiare questo bluff semovente, travestito da calciatore della Nazionale, per “un servitore dello Stato nel mirino dei giudici” (Vespa, Pompa a Pompa), “il virgilio delle catastrofi, la straordinaria normalità, jeans&polo, voce piana e forte appeal, l’uomo che piace a tutti tranne che ai magistrati che provano a inzaccherargli la divisa” (Mario Giordano, Libero anzi Occupato), “un efficace organizzatore” (Sergio Romano, Pompiere della Sera), “un tecnico capace ed efficiente” (Littorio Feltri, il Geniale), “l’homus berlusconianus (sic), quello del ‘basta con le chiacchiere’, della politica del fare, dei metodi spicci, lo zar di tutte le emergenze” (Peppino Caldarola, Il Riformatorio), “un uomo che fa del bene e quindi viene perseguitato” (il Banana).

Ora, grazie alle intercettazioni, anche i non vedenti e i non scriventi sanno chi è e di chi si circonda: un cenacolo di stilnovisti che, molto fisionomisti, si autodefinivano “cricca di banditi”, “immersi in un liquido gelatinoso ai limiti dello scandalo”, “combriccola”, “gente che ruba tutto il rubabile”, “bulldozer”, tipi “da carcerare”. Infatti sono stati accontentati. Siccome anche la toponomastica ha un peso, l’appaltatore-elemosiniere di Bertolaso, Diego Anemone, risiede in via Regalìa: più che un indirizzo, una vocazione. Infatti, per rastrellare contanti per gli incontri con San Guido, si rivolgeva a un prete, don Evaldo, per gli amici “don Evà”. Ma le mazzette erano soprattutto in natura, ultima evoluzione di Tangentopoli: fuoriserie e aerei a sbafo, ristrutturazioni e divani gratis, escort e massaggi tutto compreso, assunzioni di figli e domestici. Ecco, la famiglia prima di tutto: Angelo Balducci, uno dei BertoBoys, tenta di piazzare il figlio: “Compie 30 anni e io mi chiedo come padre: che ho fatto per lui? Un cazzo”.

Un genitore esemplare. La regola è non pagare mai il conto: quando Anemone in versione marina organizza soggiorni all’Argentario per Carlo Malinconico, segretario generale di Palazzo Chigi e poi presidente degli Editori di giornali, precisa: “Mi raccomando, non è che si distraggono e gli fanno il conto!”. Non sia mai. In altre telefonate sembra di riascoltare i furbetti del quartierino. Fazio: “Ho messo la firma”. Fiorani: “Tonino, sono commosso, io ti ringrazio… ho la pelle d’oca… ti darei un bacio sulla fronte ma non posso farlo… prenderei l’aereo e verrei da te, se potessi”. Ora un altro dei BertoBoys, Fabio De Santis, meravigliosamente definito dalla burocratjia della Protezione civile “soggetto attuatore”, dice ad Anemone: “Dammi un bacio sulla fronte”. Anemone va un po’ più in giù: “Dove vuoi, pure sul culo se mi dai una buona notizia”. Altri ingredienti ricordano i sistemi di Bancopoli, Calciopoli e Parmalat, col controllo sulle sole variabili impazzite rimaste: non il Pd, figuriamoci, ma i pochi giornalisti e magistrati che ancora fanno il proprio mestiere. Il giornalista spione riferisce quel che sta per scrivere Fabrizio Gatti sull’Espresso, mentre – secondo l’accusa – il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro spiffera notizie agl’indagati (l’avevano già pizzicato nel caso Unipol, infatti coordinava le indagini sui grandi eventi). Completano il quadro le “ripassate” di Bertolaido a Francesca e a un’altra signorina (“una fisioterapista di mezza età”, garantisce il premier, sempre informatissimo), ma a scopo di “terapia” per “riprendermi un pochettino”. E aggiungono un tocco di berlusconianitudine al tutto (il listino del Beauty Salaria include il “trattamento fango”, 65 euro tutto compreso). Ce n’è abbastanza per l’immediata nomina di San Guido a ministro, con legittimo impedimento incorporato: un Bertolodo."

da Il Fatto Quotidiano del 12 febbraio 2010

Non ho tempo, nè voglia di aggiungere molto di mio, per cui… togliamoci il disgusto dalla bocca con una sana ricetta di un piatto tipico italiano,
pubblicata da Beppe Grillo:


"Il piatto più tipico della Protezione Civile è senz’altro
la ripassata alla Francesca, una ricetta tradizionale, ottima per i terremotati, per fare terapia di gruppo e per il G8. Semplice da preparare.

Tempo di cottura: pochi minuti, meno di una sveltina.
Ingredienti per un numero di persone a piacere:
– Gelatina in abbondanza per ottenere un sistema gelatinoso di qualità
– Escort al burro
– Corrotti marciti
– 1 mazzo di cavoli amari
– Semi di magnaccia
– Guido Bertolaso
– 1 Anemone
– 5 carote medio/grandi da 18 cm
– Terremoto dell’Aquila
– Gambi di sedano acerbi
– Francesca da ripassare
– Brasiliane infaticabili da competizione
– Angelo Balducci e Fabio De Santis (Dipartimento Sviluppo e Competitività)
– Bietola fresca quanto basta
– Mondiali di nuoto di Roma 2009
– Patatine traforate
– G8 Maddalena
– 150° anniversario dell’Unità d’Italia
– Nuovo Museo dello sport italiano di Tor Vergata
– Carlo Malinconico (presidente della Fieg)
– Sale e pepe quanto basta.

Per la preparazione della ripassata ci si baserà sulla famosa ricetta detta Berlusconi/Tarantini.
Preparate subito Bertolaso con catastrofi di media grandezza, introducetelo allo Sport Village "per uno dei soliti massaggi" e passatelo al setaccio con la sua acqua di cottura di Haiti, intercettatelo, dopodichè fate soffriggere in una pentola l’Anemone con l’olio. Quando Francesca sarà stata ripassata potrete aggiungere anche mulatte di importazione dop ed un cucchiaio di concentrato di opere pubbliche. Dopo alcuni minuti di cottura a fuoco medio aggiungete la purea gelatinosa di Balducci e De Santis tutti interi, mescolati ed aggiungete tangenti a pezzetti. Salate e pepate a piacere, quindi aggiungete un po’ di retrogusto amaro con Carlo Malinconico. Lasciate cuocere per 2 ore almeno dopo avere aggiunto 6 mestoli di acqua santa di palazzo Grazioli. La zuppa gelatinosa va servita a letto durante un qualunque evento luttuoso per la Nazione, ma proficuo per la ricostruzione.

La ripassata.
Come dice il nome ripassata significa passata di nuovo. Essenzialmente conosciuta come Francesca è uno dei piatti più diffusi della Protezione Civile. E’ costume prepararla in quantità più che abbondante ai rientri aerei di Guido Bertolaso. Si può riscaldare e mangiare nuovamente, tutti i giorni dell’anno, anche in compagnia. Una volta imbiondita la tangente in superficie si può servire calda con olio a crudo, vi raccomando la qualità dell’olio e la benedizione del cardinale Ruini."

Fonte:
Beppe Grillo.it

Non auguri ordinari, magari scomodi, ma sentiti ^_^

Ecco un discorso di fine anno degno di essere ascoltato…

 

 

 

Sogno un nuovo anno
che veda brillare sul nostro corrotto e depredato Paese
fuochi di mezzanotte speciali

non stupidi,
non mutila-bambini,
non insulsi come un'orchestra sul Titanic,

ma fuochi di Rivoluzione

di Risveglio delle coscienze civili

di rispristino delle parole:
Libertà
Giustizia
Equità!!!

esplosioni di Speranza…

come queste…

 


** Nota a margine
(avete notato, nel secondo video,
che quando la gente si risveglia dal coma,
il tiranno parla da televisori SENZA SPETTATORI?
Bellissimo *_* …meditate, raiset-dipendenti, meditate…
(semmai ancora ne foste capaci)

Agli italioti plagiati
e agli italietti ladri e truffatori,
auguro solo una miracolosa guarigione
dalla lobotomia del cervello
(e dalla putrefazione dell'anima, insieme alla galera, per questi ultimi)


Agli italiani svegli, informati e onesti 
auguro con tutto il cuore e le viscere
un nuovo anno che veda l'alba della

Liberazione

guai a dimenticare!

Una qualità non manca ai piduisti-fascisti cospiratori al governo:
la memoria storica

ricordano bene come quel porco maiale bastardo di Mussolini
ha ottenuto il pretesto di inaugurare le leggi speciali,
il tribunale speciale e il ripristino della pena di morte
(insomma: instaurare il fascismo vero e proprio),
dopo alcuni falliti (e molto oscuri) attentati.

Il più eclatante di tutti, che diede il pretesto al tiranno
di togliersi del tutto la maschera?

Quello attribuito ad un povero bambino.

il presunto attentatore, armato di pistola(?) 
era un ragazzino di 15 anni, Anteo Zamboni, chiamato dai suoi "patata",
perchè non spiccava quanto ad arguzia (età e mente acuta
tipiche di chi organizza un attacco al potere totalitario, giusto?)

i fatti ("fatti" per quanto ne sappiamo):
mentre il porco maiale dittatore si trovava a Bologna
per inaugurare uno stadio, in piazza del Nettuno,
tra la folla adorante di italiani fascisti, si udì uno sparo di pistola.
Mussolini non fu colpito (ammesso che sia mai stato un bersaglio),
ma le sue squadracce individuarono subito nella folla
(non si capisce come) il presunto attentatore.

gli squadristi del (loro) duce saltarono addosso al bambino
e lo colpirono con numerose coltellate,
e il resto della folla lo linciò massacrandolo
(la stessa folla di infami merde da cui discende la folla
di berlusconiani-leghisti sfegatati che voleva linciare Tartaglia)

Si può ridurre così un ragazzino?
se sei un italiano infame cane scodinzolante per i dittatori, sì.

Dopo l'"attentato", Mussolini apparve in pubblico
con bendaggi "eroici" sul volto
(si diffuse la voce che fu ferito al naso o alla mano) 
e sguardo "fiero"

i suoi giornali titolavano "duce invincibile!", nel linguaggio tipico
dei giornali asserviti al nostro personale "ducetto"
(non a caso Vittorio Feltri ha un certo "stile" linguistico:
sulla sua scrivania campeggia una bella testa in marmo di Mussolini)

il benigno duce in seguito spese due parole (tiepide)
di deprecazione del linciaggio.

Intanto da quell'episodio ebbe il pretesto
per instaurare definitivamente un governo di tipo totalitario.

Oggi molti storici s'interrogano sulla veridicità dei fatti riportati dalla stampa di regime:

Non essendoci prove fotografiche o di alcun tipo che individuassero
il Zamboni con pistola in mano, nè tantomeno nell'atto di sparare
(si udirono solo uno o più colpi di pistola, dopodichè le squadracce fasciste si lanciarono sul ragazzino additandolo come l'attentatore).
Si arrivò a sospettare ragionevolmente che il gesto (lo sparo verso non si sa dove) non fosse stato compiuto direttamente da Zamboni,
ma da altri che avrebbero poi fatto ricadere la colpa sul giovanetto.
(non vi ricorda tanto l'assassinio-Kennedy?) 
Pertanto l'omicidio del presunto attentatore, secondo alcuni storici,
potrebbe essere stato causato non solo da uno scoppio d'ira. 
Bensì per trovare un capro espiatorio,
o più probabilmente far tacere per sempre un possibile testimone
vittima di manipolazione di stampo "manciuriano".

Non è inopportuno sospettare che Zamboni fu solo inconsapevole pedina di un gioco moooolto più grande di lui e dei suoi 15 anni…
un gioco il cui orchestratore di solito s'individua sempre
in chi ne ha tratto vantaggio

-Novembre 1926 (un mese dopo l'"attentato"):
introduzione delle leggi fascistissime e di un tribunale speciale

-Dicembre 2009 (un giorno dopo l'"attentato"):
annuncio delle leggi liberticide contro il web
e le manifestazioni di dissenso in piazza
– Incriminazione morale dell'unico vero partito di opposizione
(Italia dei Valori)
e gravi minacce censorie e insulti violenti e falsi
verso i (pochi) giornalisti non svendutisi al potere.

eeeh, sì: il popolo italiano ha la memoria corta
(e torna a prenderselo periodicamente nel culo)
i cattivi invece hanno una memoria da elefante!
(e la sfruttano egregiamente)

**Benito ferito(?) da un poveretto   (**)

**Silviuccio ferito(?) da un poveretto

(avete notato come la sua espressione allucinata sia IDENTICA
a quella di Mussolini al tramonto, mentre fuggiva dai partigiani che iniziavano a mordergli le chiappe?  è uguale!!!

Speriamo sia di buon auspicio)

(**)
Violet Albina Gibson (1876 – 2 maggio 1956) figlia di Edward Gibson, primo Barone di Ashbourne e Lord Cancelliere d'Irlanda, è stata la donna che il 7 aprile 1926 attentò alla vita di Benito Mussolini a Roma.
Mussolini era appena uscito dal palazzo del Campidoglio, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando la Gibson gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso.
Gibson, faticosamente sottratta al linciaggio, fu condotta in questura; interrogata, non rivelò la ragione dell'attentato. Si è supposto che l'attentatrice, allora cinquantenne, fosse pazza all'epoca dei fatti e che potesse essere stata indotta al gesto da qualche istigatore sconosciuto. In tal senso furono sollevati pesanti sospetti all'indirizzo di Giovanni Antonio Colonna di Cesarò. L'attentatrice, comunque, fu espulsa dall'Italia e trasferita in Inghilterra. Rimase per trent'anni in un manicomio vicino a Nottingham, dove morì.
Il giorno dopo l'attentato, Mussolini compì un viaggio in Libia e si mostrò a Tripoli con un vistoso cerotto sul naso, come testimoniano le foto dell'epoca. Di lì a poco anche quell'episodio servì per giustificare una stretta legislativa e l'avvio vero e proprio verso il fascismo.

e come canta Gigi Proietti…
"è inutile che provochi,
a me nun me ce freghi,
la gatta fresciolosa,
fece li figli
ciechi

sei troppo sbaraglione,
con te nun me ce metto,
io batto n'artra strada,

io c'ho pazienza, aspetto…"