Mi spiace lasciare per un attimo la lunga pausa all’insegna della leggerezza, che intendo prendermi…
ma già alcuni giorni fa non ho avuto tempo di commemorare la strage di piazza Fontana (ad opera di elementi neo-fascisti pilotati, a quanto sembra, dalla CIA e da eminenze grigie nel governo di allora)
E’ doveroso almeno che commemori la più nota vittima innocente che seguì le tante di quel tragico giorno:
Giuseppe Pinelli, un ragazzo che non c’entrava nulla, ma che fu ucciso da un elemento indegno della sua divisa, come Sacco e Vanzetti furono uccisi innocenti da un giudice indegno del suo potere: tutti capri espiatori odiati per la loro fede politica, fondata sul concetto di eguaglianza.
Una fede politica e sociale forse utopica, ma dal messaggio potente,
odiata e temuta da chi ama il potere, perchè insegna agli uomini che quel potere deve servire le masse e non asservirle:
Questa idea, questo ideale porta il nome di anarchia