Una qualità non manca ai piduisti-fascisti cospiratori al governo:
la memoria storica
ricordano bene come quel porco maiale bastardo di Mussolini
ha ottenuto il pretesto di inaugurare le leggi speciali,
il tribunale speciale e il ripristino della pena di morte
(insomma: instaurare il fascismo vero e proprio),
dopo alcuni falliti (e molto oscuri) attentati.
Il più eclatante di tutti, che diede il pretesto al tiranno
di togliersi del tutto la maschera?
Quello attribuito ad un povero bambino.
il presunto attentatore, armato di pistola(?)
era un ragazzino di 15 anni, Anteo Zamboni, chiamato dai suoi "patata",
perchè non spiccava quanto ad arguzia (età e mente acuta
tipiche di chi organizza un attacco al potere totalitario, giusto?)
i fatti ("fatti" per quanto ne sappiamo):
mentre il porco maiale dittatore si trovava a Bologna
per inaugurare uno stadio, in piazza del Nettuno,
tra la folla adorante di italiani fascisti, si udì uno sparo di pistola.
Mussolini non fu colpito (ammesso che sia mai stato un bersaglio),
ma le sue squadracce individuarono subito nella folla
(non si capisce come) il presunto attentatore.
gli squadristi del (loro) duce saltarono addosso al bambino
e lo colpirono con numerose coltellate,
e il resto della folla lo linciò massacrandolo
(la stessa folla di infami merde da cui discende la folla
di berlusconiani-leghisti sfegatati che voleva linciare Tartaglia)
Si può ridurre così un ragazzino?
se sei un italiano infame cane scodinzolante per i dittatori, sì.
Dopo l'"attentato", Mussolini apparve in pubblico
con bendaggi "eroici" sul volto
(si diffuse la voce che fu ferito al naso o alla mano)
e sguardo "fiero"
i suoi giornali titolavano "duce invincibile!", nel linguaggio tipico
dei giornali asserviti al nostro personale "ducetto"
(non a caso Vittorio Feltri ha un certo "stile" linguistico:
sulla sua scrivania campeggia una bella testa in marmo di Mussolini)
il benigno duce in seguito spese due parole (tiepide)
di deprecazione del linciaggio.
Intanto da quell'episodio ebbe il pretesto
per instaurare definitivamente un governo di tipo totalitario.
Oggi molti storici s'interrogano sulla veridicità dei fatti riportati dalla stampa di regime:
Non essendoci prove fotografiche o di alcun tipo che individuassero
il Zamboni con pistola in mano, nè tantomeno nell'atto di sparare
(si udirono solo uno o più colpi di pistola, dopodichè le squadracce fasciste si lanciarono sul ragazzino additandolo come l'attentatore).
Si arrivò a sospettare ragionevolmente che il gesto (lo sparo verso non si sa dove) non fosse stato compiuto direttamente da Zamboni,
ma da altri che avrebbero poi fatto ricadere la colpa sul giovanetto.
(non vi ricorda tanto l'assassinio-Kennedy?)
Pertanto l'omicidio del presunto attentatore, secondo alcuni storici,
potrebbe essere stato causato non solo da uno scoppio d'ira.
Bensì per trovare un capro espiatorio,
o più probabilmente far tacere per sempre un possibile testimone
vittima di manipolazione di stampo "manciuriano".
Non è inopportuno sospettare che Zamboni fu solo inconsapevole pedina di un gioco moooolto più grande di lui e dei suoi 15 anni…
un gioco il cui orchestratore di solito s'individua sempre
in chi ne ha tratto vantaggio
-Novembre 1926 (un mese dopo l'"attentato"):
introduzione delle leggi fascistissime e di un tribunale speciale
-Dicembre 2009 (un giorno dopo l'"attentato"):
annuncio delle leggi liberticide contro il web
e le manifestazioni di dissenso in piazza
– Incriminazione morale dell'unico vero partito di opposizione
(Italia dei Valori)
e gravi minacce censorie e insulti violenti e falsi
verso i (pochi) giornalisti non svendutisi al potere.
eeeh, sì: il popolo italiano ha la memoria corta
(e torna a prenderselo periodicamente nel culo)
i cattivi invece hanno una memoria da elefante!
(e la sfruttano egregiamente)
**Benito ferito(?) da un poveretto (**)
**Silviuccio ferito(?) da un poveretto
(avete notato come la sua espressione allucinata sia IDENTICA
a quella di Mussolini al tramonto, mentre fuggiva dai partigiani che iniziavano a mordergli le chiappe? è uguale!!!
Speriamo sia di buon auspicio)
(**)
Violet Albina Gibson (1876 – 2 maggio 1956) figlia di Edward Gibson, primo Barone di Ashbourne e Lord Cancelliere d'Irlanda, è stata la donna che il 7 aprile 1926 attentò alla vita di Benito Mussolini a Roma.
Mussolini era appena uscito dal palazzo del Campidoglio, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando la Gibson gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso.
Gibson, faticosamente sottratta al linciaggio, fu condotta in questura; interrogata, non rivelò la ragione dell'attentato. Si è supposto che l'attentatrice, allora cinquantenne, fosse pazza all'epoca dei fatti e che potesse essere stata indotta al gesto da qualche istigatore sconosciuto. In tal senso furono sollevati pesanti sospetti all'indirizzo di Giovanni Antonio Colonna di Cesarò. L'attentatrice, comunque, fu espulsa dall'Italia e trasferita in Inghilterra. Rimase per trent'anni in un manicomio vicino a Nottingham, dove morì.
Il giorno dopo l'attentato, Mussolini compì un viaggio in Libia e si mostrò a Tripoli con un vistoso cerotto sul naso, come testimoniano le foto dell'epoca. Di lì a poco anche quell'episodio servì per giustificare una stretta legislativa e l'avvio vero e proprio verso il fascismo.
e come canta Gigi Proietti…
"è inutile che provochi,
a me nun me ce freghi,
la gatta fresciolosa,
fece li figli ciechi
sei troppo sbaraglione,
con te nun me ce metto,
io batto n'artra strada,
io c'ho pazienza, aspetto…"